Il 7 settembre 2012 il governo del Canada ha ufficialmente rotto le relazioni diplomatiche con l’Iran, chiudendo la propria ambasciata a Teheran.
In seguito a tale disposizione, i diplomatici iraniani hanno ricevuto cinque giorni di tempo per lasciare il Canada e sono stati dichiarati “persone non grate”.
Il ministro degli esteri John Baird ha dichiarato, in merito a tale misura, che l’Iran rappresenta “la più significativa minaccia alla pace e alla sicurezza globale del nostro secolo”, essendo uno dei maggiori “violatori dei diritti umani”, nonché un sostenitore materiale del terrorismo internazionale.
L’iniziativa è stata assunta – ha dichiarato Baird – a causa dell’atteggiamento del governo di Teheran su una serie di questioni internazionali, quali il manifesto sostegno al regime di Bashar al-Assad in Syria, il rifiuto di adempiere alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sul programma nucleare iraniano a scopo civile, la retorica antisemita e incitante al genocidio nei confronti del popolo di Israele.
In una intervista alla CBC, Netanyahu ha ringraziato personalmente il governo canadese per aver preso le distanze da un governo che sostiene un regime brutale come quello siriano, che nega l’Olocausto e desidera la fine dello stato di Israele perseguendo un programma nucleare illegale.
Il governo iraniano ha sottolineato, in merito alla rottura delle relazioni diplomatiche, che essa è dovuta alla pressione delle potenti lobby israeliane presenti sul territorio canadese, le quali vogliono deviare l’attenzione internazionale dalle atrocità commesse nei territori palestinesi occupati da Israele.
Una linea di politica estera che risentirebbe di interesse particolari e di un vincolo storico che lega i due Paesi: i rapporti amichevoli tra Canada ed Israele hanno inizio con il sostegno canadese alla nascita dello Stato di Israele, nel 1948, e sono continuati fino ai giorni nostri.
Nello specifico, durante l’anniversario del 61° anno dalla nascita di Israele, John Baird ha dichiarato: “…contiamo tra i nostri più stretti e storici partner lo Stato di Israele fin dalla sua fondazione nel 1948 e sosteniamo il suo diritto a vivere in pace e sicurezza con i propri vicini. Valutiamo molto positivamente questa relazione di amicizia…”
L’Iran accusa le lobby presenti sul territorio canadese, che operano in qualità di organizzazioni, di voler assicurare gli interessi israeliani nella regione mediorientale, influenzando le decisioni del governo del Canada ai livelli governativi più alti.
Tra le principali organizzazioni si annoverano: Canada-Israel Comittee, fondata dal Canada Council for Israel and Jewish Advocacy (CIJA), Canada-Israel Experience (CIE), Regional Jewish Communities of Ontario.
Esse ricevono annualmente fondi “non ben definiti” per operare sul territorio canadese.
Questa azione di pressione delle organizzazioni è possibile solo grazie alla Federazione ebraica del Canada. Non è possibile sapere in che misura questa Federazione sia in grado di influenzare i decision makers canadesi; tuttavia, partendo da dati oggettivi, è innegabile che essa abbia raggiunto il controllo di alcuni giornali, tv, stazioni radio, donando annualmente i propri ricavi, che si aggirano sui 75 milioni di dollari, allo Stato di Israele.
* Luca Francesco Vismara è dottore magistrale in Relazioni Internazionali presso l’Università Statale di Milano
Fonti:
Strategic Culture Foundation: http://www.strategic-culture.org/news/2012/09/16/canada-iran-tensions-why-israel-is-so-happy.html